Lui conosceva già la nostra
Società, la Larcianese conosceva già Eugenio Andreoli per averlo visto
indossare la maglia viola nella seconda parte della stagione sportiva
2004/2005, rimasta negli annali come l'ultima partecipazione alla gloriosa
Serie D. Quando in estate è nata l'ipotesi che le strade si potessero
incrociare nuovamente, non c'è voluto molto a trovare l'accordo per far si che
il tecnico di Peccioli venisse a guidare la squadra.
Mister, nonostante la carta
d'identità l'annoveri tra i più giovani tecnici della categoria, la sua
carriera in panchina ha già toccato varie piazze, quali ?
“Ho cominciato la mia esperienza
da allenatore in Prima Squadra all'età di 27 anni dopo un brutto infortunio di
gioco, trascorrendo 4 anni sulla panchina della Pecciolese militante nel girone
C di Promozione. Successivamente ho affrontando le avventure in Eccellenza con
il Pietrasanta, Montelupo in Prima Categoria ed oggi con molto orgoglio difendo
i colori della Larcianese. Per me è motivo di soddisfazione, nonostante la mia
giovane età, aver avuto modo di lavorare in quattro società dal grande prestigio
e dalla grande storia calcistica”
Quando in estate il Presidente
Carbone e il D.S. Beneforti l'hanno contattata lei è rimasto contento di questa
oppurtunità ?
“Sin dal primo contatto avuto con
il Presidente e con il D.S. ho avuto la sensazione che Larciano e la Larcianese
sarebbero tornati a far parte della mia vita sportiva. Ho voluto fortemente
questa piazza, ho ritrovato una persona competente e che stimo molto come il
direttore e ho avuto modo di conoscere un presidente con il quale ho davvero un
ottimo rapporto di fiducia. Nel calcio come nella vita sono le persone che
fanno la differenza è a Larciano ce ne sono diverse”
La partenza in questa stagione è
stata a razzo, poi una serie di pareggi e il ritmo è andato calando,
nelle 2019 invece si sta vedendo una risalita ....
“La Larcianese è dove merita di
essere, non dobbiamo recriminare su niente. Il nostro campionato sta viaggiando
sui binari che ci siamo prefissati, i ragazzi e tutto lo staff che lavora al
mio fianco stanno crescendo a vista d'occhio. Questa è una squadra giovane che
può avere il sogno di essere già pronta quest'anno al vero salto di qualità, ma
nel caso non ci riuscisse sta gettando solide basi per la prossima stagione”
Vedendo le formazioni da lei
schierate, talune volte giocoforza, però non sembra aver timore quando manda in
campo i ragazzi più giovani:
“Non è una questione di età, non
lo è mai stata per come vedo io il calcio, è una questione di idee, di
mentalità... si può essere pronti a 18 anni o non esserlo mai stati a 40..
quello che fa la differenza è quanto ognuno di noi crede in se stesso”
Domenica arriva la capolista
Pontremolese, che gara sarà ?
“La Pontremolese sta dimostrando
di essere di gran lunga la squadra più attrezzata del girone, non possiamo
concentrarci sulla loro forza non è da noi, dobbiamo lavorare sulle nostre
qualità. Domenica proveremo a mettere in campo tutto ciò che servirà per dare
fastidio alla capolista. Abbiamo un sogno per cui lottare”